In Italia abbiamo circa 3 milioni di bombole d'ossigeno su cui poter contare, ma in realtà un milione sono state distribuite in passato e mancano all'appello, perché non sono stati riportati i vuoti. E a questo si sta affiancando un fenomeno di accaparramento. Il rischio è quello di dover affrontare nelle prossime settimane una carenza di questi contenitori, come è stato, nella prima ondata della pandemia, con la carenza delle mascherine.
Teniamo ben presente che a mancare non è l'ossigeno, che viene prodotto in sufficienza, ma il contenitore in cui metterlo per poterlo somministrare ai pazienti Covid con insufficienza respiratoria.
Quindi è di fondamentale importanza restituire i vuoti di chi non ne fa più uso anche perchè a tutto questo si è aggiunto il fenomeno dell'accaparramento: come lo è stato per i farmaci oggi lo stiamo vedendo con le bombole.
Di bombole per la somministrazione di ossigeno se ne stanno producendo, ma a fabbricarle e distribuirle ci vuole molto tempo, anche perché non sono come una mascherina. Quindi per supplire alla mancanza bisogna cercare di recuperare e far restituire quelle che sono in giro e non utilizzate.